Molte famiglie in questi mesi di emergenza COVID stanno pagando un prezzo altissimo e a stento riescono a mettere assieme il pranzo con la cena. A dirlo è Giuseppe Platino, Segretario provinciale dalla FAP di Verona, il sindacato dei pensionati delle ACLI.
Ci sono persone che percepiscono una pensione da 600 euro e pagano 400 euro di affitto – continua Platino – e si ritrovano ora anche a dover contribuire a sostenere figli e nipoti travolti dall’ondata COVID. C’è bisogno di una risposta rapida e immediata altrimenti condanneremo molte famiglie a vivere di stenti. È per questo che non potevamo non accogliere la proposta di Mario Frigo, coordinatore della sezione di Zevio, uno dei più popolati comuni della nostra provincia, un grido di aiuto ad intervenire concretamente e subito. La FAP di Verona, come primo contrasto alla povertà più nera, è intervenuta con una quarantina di buoni spesa da 25 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, destinati ad altrettante famiglie zeviane, da spendere in uno dei supermercati convenzionati.
È solo un primo intervento – ha ribadito il Segretario provinciale – una boccata di ossigeno per quelle famiglie precipitate nell’indigenza a causa della pandemia. I coupon sono vincolati all’acquisto di prodotti alimentari, esclusi alcolici, prodotti di bellezza ed altri generi superflui.
Vorremmo che nessuno rimanesse indietro – insiste Giuseppe Platino – il nostro contributo è solo una goccia nell’oceano, ma è solo l’inizio. Ovviamente affianchiamo da subito, a questi aiuti, la nostra esperienza anche in materia di tutele dei diritti e lo facciamo oggi, con maggiore attenzione, attraverso le nostre strutture attive sul territorio, pronte a dare risposte concrete a questa emergenza coronavirus, su questioni fiscali, previdenziali, lavoro e altro ancora.
A Zevio la sede Acli è in via Chiarenzi, di fronte all’ex ospedale, telefono 045.7850658 – conclude Mario Frigo – colonna portante anche della San Vincenzo e collaboratore della Caritas di Zevio Veronese.
Tocchiamo con mano tutti i giorni le storie di difficoltà e di passione che emergono ascoltando la gente, storie che hanno dell’incredibile e miracoloso. Sentiamo il dovere di prestare ascolto e attenzione a chi è più debole e bisognoso, in nome di quei sacri principi, solidarietà e sussidiarietà, che da sempre sono segnati in modo indelebile nel DNA delle ACLI.
La Redazione
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