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LA RIFORMA FISCALE



Sono ormai quattro i mesi che ci separano dalla prossima manovra finanziaria 2021 e ritorna, in cima all’agenda di governo, la tanto attesa riforma fiscale. Questa riforma coinvolgerà solo coloro che già pagano le imposte e tra i soggetti che ne godranno, ci saranno anche i pensionati contribuenti con le loro famiglie e con un reddito basso, che potrebbero, dopo decenni di sacrifici, tirare finalmente un sospiro di sollievo. Allo studio gli scaglioni IRPEF, taglio del cuneo fiscale, riordino detrazioni e agevolazioni (tax expenditure). Tra le ipotesi avanzate dall’esecutivo, la riduzione dell’Irpef e il riordino delle aliquote, che passerebbero da 5 a 3, accorpando le due centrali del 38% e del 41% e una rimodulazione degli scaglioni di reddito come avviene nel sistema tedesco, ma i benefici, per i redditi medio bassi, in tal caso, sarebbero irrisori se non nulli. La particolarità di questo sistema è che le imposte vengono calcolate con una formula matematica, che evita i salti tra uno scaglione e l'altro garantendo una progressività più dolce. Le ACLI, sin dal 2004, hanno chiesto, invece, di introdurre politiche amichevoli per le famiglie e un alleggerimento sostanziale dell’Irpef per il ceto medio e pensionati, come avviene in Francia con il “quoziente familiare”. Se nel nostro Paese venisse introdotto un sistema analogo a quello francese, le famiglie italiane, sulle quali grava particolarmente il peso della pressione fiscale sulle loro entrate, si troverebbero a pagare da un minimo del 22% ad un massimo del 100% in meno, a seconda del loro reddito e, soprattutto, del numero dei figli e conviventi del nucleo a qualsiasi titolo, grazie a un'ampia fascia di esenzione e un coefficiente che dipende dal numero di componenti del suo nucleo. In Francia un contribuente con redditi medio bassi paga migliaia di euro di imposte sui redditi in meno rispetto a un italiano. Il quoziente familiare, che in Francia è in uso da più di 40 anni, terrebbe conto della situazione familiare, del numero dei componenti che la compongono e, ovviamente, delle loro condizioni fisiche, psichiche ed economiche. La tassazione avviene in base al “foyer fiscal” (nucleo famigliare ai fini fiscali). Tutti i redditi conseguiti da ogni soggetto componente il “foyer fiscal”, si sommano per determinarne la base imponibile. Il reddito netto imponibile si suddivide tra il numero delle persone che compongono il nucleo familiare fiscale rendendo così un fisco più equo e rispettoso delle condizioni economiche di ogni famiglia. Le aliquote sono quattro suddivise per scaglioni di reddito, comprese tra il 14 % e il 45 % con una franchigia di 9.690 euro.

Articolo di Francesco Roncone Segretario Regionale della FAP Acli Veneto

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